diversityark
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Produrre Insieme alla Natura

Introduzione

Nel mondo odierno, la biodiversità risulta elemento cardine delle produzioni agricole in concerto con gli obiettivi nazionali ed internazionali. L’opinione pubblica è difatti sempre più consapevole dell’importanza della riduzione dell’impatto ambientale delle attività umane e in particolare dell’agricoltura. La Certificazione Diversity Ark prevede infatti la valorizzazione del contesto agro-ecologico in cui l’attività agricola viene svolta, attraverso l’aumento della consapevolezza del produttore e del consumatore.

La certificazione Diversity Ark nasce dall’intuizione di come, volendo valorizzare la componente naturale della produzione agricola, non sia sufficiente soltanto applicare delle regole alla produzione, per quanto stringenti e virtuose, senza andare a investigare costantemente il contesto naturalistico-biologico che è intrecciato saldamente con il luogo di produzione. Grazie a Diversity Ark, gli agricoltori e le Aziende si impegnano a garantire al consumatore la salvaguardia della biodiversità e l’ambiente in cui si collocano, contemporaneamente aggiungendo un’attenzione maggiore nella scelta di mezzi tecnici caratterizzati da profili tossicologici favorevoli e all’attuazione di tecniche agronomiche conservative e rispettose dell’ambiente.

marchio di certificazione - paesaggio

La certificazione Diversity Ark vuole innescare un processo virtuoso in cui:

  1. i produttori acquisiscano sempre maggior consapevolezza degli effetti della loro attività, con un miglioramento continuo del rapporto con l’ambiente di coltivazione attraverso analisi, esperienza e formazione;
  2. i consumatori siano garantiti nell’acquisto e consumo di prodotti coltivati con consapevolezza e rispetto ambientale e allo stesso tempo siano educati ai valori e ai principi agroecologici fondamentali per garantire il mantenimento delle risorse agricole per le generazioni future. 

La certificazione Diversity Ark applicata ad un prodotto agricolo garantisce che l’azienda produttrice ha messo in atto un modello gestionale degli appezzamenti coltivati e del contesto ambientale in cui si trovano che favorisce la biodiversità, ha impostato un piano di monitoraggio agro-ambientale utile per valutare lo stato di salute dell’ambiente di coltivazione e ha aderito ad un programma di formazione continua in materia di biodiversità per saperla descrivere ed interpretare. I prodotti Diversity Ark dunque rispondono in modo concreto al mantenimento e arricchimento della biodiversità e della qualità dell’ambiente in zone coltivate, garantendo nel contempo salubrità e qualità delle produzioni agricole.

marchio di certificazione - campi

Disciplinare

Forti delle nostre convinzioni, abbiamo redatto e registrato il disciplinare Diversity Ark con la certezza di riuscire a coniugare le esigenze delle Aziende con i più alti standard agro-ecologici. Si enfatizza l’importanza alla gestione virtuosa del suolo con lo scopo di ridurne il consumo, l’erosione, ecc., focalizzandosi anche sulla fertilità biologica del terreno, con il calcolo dell’indice di fertilità biologica (IBF), e lo studio analitico della composizione chimico fisica. Allo stesso tempo viene eseguito uno studio/monitoraggio della biodiversità di piante ed insetti con l’applicazione di appositi indici, mirati a evidenziare lo stato degli equilibri naturali nell’ambito di coltivazione. Molti di questi aspetti vengono riassunti in una scheda a punti che permette di valutare la condizione dell’appezzamento analizzato e di individuare gli ambiti di miglioramento. La scelta degli appezzamenti è casuale e viene effettuata dall’ente di certificazione. I vantaggi di questo approccio sono molteplici e tra questi emergono la caratterizzazione di una data zona di coltivazione in termini di biodiversità floristica, entomologica e di fertilità del terreno, oltre che una forte sensibilizzazione sull’uso corretto della plastica, l’importanza di arricchire con elementi naturali i bordi delle coltivazioni, ecc. Inoltre è importante anche l’effetto di aumento della consapevolezza e della conoscenza dell’azienda e dei suoi collaboratori sugli argomenti descritti sopra, anche per mezzo di attività formative obbligatorie sui temi dell’ambiente, della natura e della sostenibilità. Sul prodotto finale le ricadute positive sono evidenti, dal momento che esso deriva da un processo produttivo che esclude l’uso di molte sostanze attive con frasi di rischio impattanti (per es.“Sospettato di provocare il cancro”), ma che è inoltre “garantito” dal punto di vista naturalistico, ovvero il produttore misura l’impatto della sua pratica agricola sulla biodiversità e si impegna a migliorare nel tempo il suo contesto produttivo. Anche le analisi multiresiduali sul prodotto favoriscono una maggiore sicurezza alimentare finale.

  1. L’azienda si impegna con cadenza almeno annuale a far svolgere le indagini sulla biodiversità in vigneto.
  2. Nella gestione fitosanitaria l’azienda deve dimostrare di applicare i seguenti approcci, già previsti dalla Direttiva 128/2009 sull’uso sostenibile dei fitofarmaci: monitoraggio in campo delle soglie di intervento, applicazione di strategie integrate e/o biologiche (es. interventi agronomici atti a ridurre l’applicazione di agrofarmaci, utilizzo di organismi utili, ecc.), utilizzo di modelli previsionali, utilizzo di stazioni rilevamento dati climatici. Le informazioni relative agli aspetti prima descritti possono essere ottenute sia da attività intraziendali che da dati territoriali forniti da enti o associazioni pubbliche o private (es. Servizi Regionali, Consorzi, ecc.).
  3. L’azienda si impegna a NON utilizzare prodotti fitosanitari o fertilizzanti con indicazioni di pericolo H legate alla salute umana, secondo la classificazione CLP. In particolare sostanze che hanno tossicità acuta per via orale, per via cutanea, per inalazione (H300, H301, H310, H311, H330, H331) sostanze che indicano sensibilizzazione delle vie respiratorie (H334), mutagenicità sulle cellule germinali (H340, H341,) cancerogenicità (H350, H351), tossicità per la riproduzione (H360, H361).Eventuali deroghe sono ammesse soltanto nel caso di emergenze fitosanitarie riconosciute da organismi ufficiali e per le quali non siano disponibili prodotti non recanti le indicazioni H soprariportate o non sia possibile effettuare una strategia efficace che non preveda l’inserimento di uno o più prodotti recanti le indicazioni H di cui sopra. In questo secondo caso sarà necessario produrre una relazione tecnica di un professionista che attesti comprovati motivi relativi alle scelte tecniche applicate.
  4. L’azienda si impegna a NON utilizzare agrofarmaci con azione erbicida per la gestione del sottofila in particolare o di qualsiasi altra porzione delle superfici di pertinenza aziendale.
  5. L’azienda si impegna ad applicare tecniche conservative per prevenire erosione e perdita di sostanza organica, in alternativa o combinazione tra loro (con esclusione dei primi 2 anni dall’impianto nel caso di frutteti):
    1. la minima lavorazione/inerbimento spontaneo;
    2. no aratura su tutta la superficie almeno per 3 anni sullo stesso appezzamento nel caso di seminativi e nella zona dell’interfila nel caso di frutteti e no estirpatura con profondità maggiore di 20 cm nella zona dell’interfila nel caso di frutteti;
    3. sovescio;
    4. semina di cover crops;
    5. semina di inerbimenti tecnici;
    6. applicazione di sostanza organica compostata
    7. pacciamatura naturale
  6. L’azienda si impegna alla riduzione dell’uso della plastica in campo tramite l’utilizzo di materiale biodegradabile o riciclabile o alla raccolta sistematica dei residui plastici utilizzati (tubetto, legacci, sacchi, ecc.).
  7. Si prevede almeno 1 controllo annuo effettuato da laboratorio accreditato ai sensi della norma ISO/IEC 17025 per analisi multiresiduali e campionamento su frutta, parti vegetali, uve, mosti, vini o altri prodotti trasformati o altra matrice. Tramite tale analisi multiresiduale, verrà accertata l’eventuale presenza delle sostanze non ammesse indicate ai punti 4 comma 3 e 4 del presente disciplinare. L’azienda deve produrre un documento di incarico per laboratorio di analisi accreditato, in cui si evincono le finalità di tale analisi